ISEE: Carte con e senza IBAN
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, acronimo ISEE, è un documento molto importante per le famiglie, che permette di misurare con accuratezza lo stato economico, distribuendolo su varie fasce consentendo alla famiglia una serie di agevolazioni nei principali servizi di pubblica utilità, come le mense scolastiche, la retta universitaria ed alcune prestazioni sanitarie.
Si consiglia che la presentazione della pratica venga effettuata presso un ufficio di assistenza fiscale – CAF – sul territorio oppure facendo richiesta al proprio commercialista di fiducia.
È da Gennaio 2016 che viene richiesto l’inserimento dei dati relativi alle carte prepagate in possesso dei dichiaranti: si tratta della giacenza media e del saldo al 31 dicembre di ogni anno.
Proprio per questo molti utenti, con l’acquisto delle nuove carte con IBAN (HYPE, YAP, ecc.) e senza IBAN personale (BITSA), hanno molteplici dubbi se e su come “dichiararle”. La risposta è SI, ma con alcune differenze!
Come vanno inserite in dichiarazione?
- Per le carte provviste di coordinata IBAN è semplice. È a tutti gli effetti uno strumento di pagamento che effettua funzioni sostitutive dell’operatività di un conto corrente e gli istituti di credito le considerano simili anche se si tratta di carte prepagate con importi di giacenza spesso limitati.
- Documenti richiesti: la giacenza media annuale e il saldo carta al 31 dicembre, spesso realizzati automaticamente dall’istituto di credito emittente e vengono consegnati al cliente in formato cartaceo oppure elettronico, in tempo per essere presentati in dichiarazione.
- Per chi non ha la giacenza media annuale l’unico modo è quello di calcolarlo manualmente, un po’ lungo, ma una possibile soluzione in assenza dell’eventuale documento:
- Conteggio delle entrate e delle uscite giornaliere dell’anno dal 1 gennaio al 31 dicembre
- Risultato dell’operazione da dividere per 365.
- Il valore ottenuto dal calcolo va riportato direttamente in dichiarazione.
- Per le carte prepagate sprovviste di coordinata IBAN sembra un po’ più complicato. Spesso i documenti prodotti per carte senza IBAN non sono uguali a quelle con IBAN. Le carte prepagate senza IBAN di alcuni istituti di credito mettono a disposizione dei clienti solo il dato relativo al saldo carta al 31 dicembre di ogni anno, non essendo obbligatoria la produzione della giacenza media ai fini ISEE per le prepagate classiche.
Sicuramente l’istituto di credito BITSA emetterà il famoso documento ISEE in automatico, ma quello che c’è da dichiarare in realtà è solo e soltanto il saldo al 31 dicembre!
Facciamo un esempio concreto: supponiamo di avere una giacenza media di 1000€ per tutto l’anno fino al 29 dicembre e il giorno 30 utilizziamo 999€ lasciando solo 1€ nel conto. Il saldo al 31 dicembre da dichiarare nel documento ISEE sarà di 1€. È molto semplice!
Altra informazione importante: la carta BITSA è stata acquistata e attivata, per la maggior parte delle persone, nell’anno 2019 (nel mese di maggio) e di conseguenza non va inserita nella dichiarazione ISEE dell’anno corrente, ma nel successivo anno; un po’ come per la dichiarazione dei redditi (es. 730).
Dove va inserita? Nella Sezione D – Patrimonio mobiliare del sito INPS (per la compilazione online) oppure può essere fatta e richiesta presentando tutti i documenti necessari presso un CAF o richiedendo consulenza ad un dottore commercialista, esperto contabile o consulente del lavoro.
Restiamo comunque in attesa di alcune domande fatte direttamente a BITSA sulla possibilità di ricevere, in futuro, un estratto conto, una giacenza media o un documento ufficiale del saldo al 31 dicembre pur essendo solo necessaria la richiesta del saldo al 31/12 per la dichiarazione. L’eventuale risposta verrà inserita subito in coda al presente articolo.
RISPOSTA DI BITSA
Alla domanda fatta a BITSA:
“Per la dichiarazione dei redditi o per chiedere l’ISEE voi rilasciate qualche documento ufficiale? Dobbiamo dichiarare il conto in qualche modo?“.
Ecco la risposta (allego screenshot della email ricevuta)
La Email di BITSA ci rassicura sulla richiesta della documentazione necessaria che attualmente non è presente in nessuna sezione dell’App.
Personalmente mi sono rivolto ad un CAF e spiegando il funzionamento mi hanno rilasciato queste informazioni:
- Nella dichiarazione dei redditi non è obbligatorio dichiararlo. Pur essendo una possibile plusvalenza non interessa. Uno può anche percepire un compenso monetario da BOT, Azioni, ecc. e questo non rientra.
- Sapendo che BITSA è Spagnola come scritto nei Termini e Condizioni al punto 2.1:
“L’emittente della Carta BITSA e il fornitore dei servizi di pagamento derivati dall’emissione di denaro elettronico è Pecunia Cards E.D.E., S.L.U. (PECUNPAY). PECUNPAY, è un’entità di denaro elettronico spagnola, costituita a Madrid, con previa autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e soggetta alla supervisione della Banca di Spagna. […]“.
Ricordando, inoltre, che sempre nei Termini e Condizioni di BITSA, nel punto 4.2 riporta:
“La Carta BITSA non è una carta di credito, né è emessa da una banca, il cliente avrà solo un conto in cui avrà il suo denaro elettronico disponibile o il valore monetario depositato. […]“.
Se un domani qualcuno volesse richiedere l’ISEE il CAF mi ha suggerito questo:
“Non essendo italiana nel sistema INPS non risulta, ma per essere tranquilli che questo sia vero è possibile fare richiesta qualche settimana prima e, se bloccata da INPS, vuol dire che è richiesto l’inserimento della carta BITSA e quindi a conoscenza ad INPS di BITSA come carta da inserire nel modello. Non è possibile richiedere prima della domanda quali carte inserire, ma solo in caso di blocco-domanda ISEE.”
Con l’auspicio di aver sollevato ogni dubbio lascio la possibilità, sotto al presente articolo, di lasciare un commento o eventuali suggerimenti.